Basilica di Sant'Abbondio

Indirizzo

Via Regina Teodolinda 35

22100 Como

Orario di apertura

Lunedì-Venerdì 07:00 - 18:30

Sabato     07:00 - 18:30

Domenica    07:00 - 18:30

Contatti

031 304518 – 338 2583328

Stile architettonico 

Architettura romanica

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Di cosa si tratta?

La basilica di Sant'Abbondio è una chiesa romanica. 

Al suo fianco sorge un monastero costruito nel Medioevo, che ospita la facoltà di Giurisprudenza dell'Università.

Storia

La basilica venne edificata sul luogo di una basilica del V secolo paleocristiana, intitolata ai santi apostoli Pietro e Paolo. 

Nell'818 la basilica fu dedicata a Sant'Abbondio e fu elevata a cattedrale. 

Servì da sede della cattedra vescovile sino al 1013 quando il vescovo Alberico la trasferì all'interno delle mura. 

L'edificio venne affidato da Alberico ai monaci benedettini tramite un documento datato 1013 e controfirmato dal patriarca di Aquileia Giovanni e da altri dieci vescovi. 

Fra il 1050 ed il 1095, i benedettini riedificarono la basilica in stile romanico, portandola alle dimensioni attuali. 

Nel 1095 la nuova basilica fu consacrata da papa Urbano II.

Un decreto del 1475 sancì l'assegnamento del monastero ad abati commendatari e nel Cinquecento la basilica subì ristrutturazioni profonde, assumendo una veste classicheggiante, mentre si avviava anche la costruzione del chiostro. 

Nel 1616 Marco Gallio vendette la basilica, parte del monastero e alcuni terreni alle monache agostiniane di San Tommaso di Civiglio e questo comportò nuovi interventi per adattare la chiesa alle necessità liturgiche di una comunità monastica femminile.

Nel 1783 il monastero fu soppresso ma la chiesa divenne sussidiaria della parrocchia della Santissima Annunciata.

Dopo un lungo periodo di abbandono, nel 1834 il monastero fu acquistato dal vescovo Carlo Romanò per farvi trasferire il Seminario teologico. 

Nel 1881 la sede dell'istituto fu ampliata.

Dal 1863 don Serafino Balestra promosse il restauro della basilica per restituirne la veste romanica.

Il restauro del Balestra comportò la distruzione delle volte, il ribassamento del pavimento, la ricostruzione della tribuna e il completamento del campanile di sinistra, il quale era infatti stato parzialmente demolito nel 1555. 

Vennero anche cambiati alcuni capitelli e alcune finestre della facciata furono chiuse, mentre si aprirono quelle delle navate.

Nel 1928 Antonio Giussani restauró la chiesa, sostituendo tutti i vetri delle finestre, rifacendo le coperture delle navate, delle absidi e del coro, intonacando pareti e volte e ricostruendo in marmo di Musso l'altare maggiore e gli altari collocati nelle absidi minori; al Giussani si deve anche un nuovo restauro del campanile di sinistra, avvenuto nel 1936. 

Nel 1968 il trasferimento del Seminario vescovile a Muggiò provocò nuovamente l'abbandono e il rapido deterioramento del monastero.

Acquistata nel 1974 dal Comune di Como, è la sede della facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi dell'Insubria.

Esterno

La basilica di Sant'Abbondio presenta quattordici colonne assai slanciate. 

Sui portali e intorno ad alcune delle finestre si trovano alcune sculture a motivi floreali, zoomorfi e geometrici, scolpite direttamente sulle pietre già disposte nella loro posizione finale.

Sulla facciata, la parte inferiore delle lesene serviva come supporto per un nartece a due piani, costruito tra i secoli XII e XIV ma andato perduto in uno dei tanti interventi di rimaneggiamento.

Interno

La basilica di Sant'Abbondio presenta una pianta molto semplice, rettangolare senza transetto, divisa in 5 navate da pilastri cilindrici e colonne composte con conci di pietra e sormontate da una notevole varietà di capitelli. 

Una delle colonne è fatta in marmo cipollino e non granito.

La chiesa ha bassorilievi romanici e affreschi della metà del Trecento.

Le strutture della basilica paleocristiana sono ancor oggi segnate nel pavimento della chiesa con lastre di marmo scuro, mentre in corrispondenza delle antiche aperture è posto del marmo chiaro.

Sulla cantoria in controfacciata è collocato l'organo Mascioni op.733 del 1956. 

Lo strumento ha due tastiere, 15 registri ed è a trasmissione elettrica.

Affreschi del presbiterio

Gli affreschi del presbiterio costituiscono uno dei cicli pittorici più integri del primo Trecento in Lombardia e rimandano allo stile di analoghe pitture presenti a Siena e in Umbria.

Il programma iconografico inizia nell'arco trionfale che porta al presbiterio affrescato con la rappresentazione dell'Annunciazione e figure di santi poste nel sottarco. 

Nell'arco che precede il catino absidale troviamo un Cristo benedicente affiancato da due Arcangeli e, racchiusi in otto tondi, figure di Patriarchi, Profeti ed altri santi nel sottarco. 

Il catino absidale presenta una raffigurazione della Deesis con ai lati le immagini di San Pietro e di San Paolo. 

Il programma iconografico prosegue sul cilindro dell'abside, diviso in cinque bande da quattro semicolonne, con venti episodi della vita di Gesù. 

Le immagini sulle lesene e sulle semicolonne che separano gli episodi della vita di Gesù rendono complesso il programma decorativo con le figure dei re e dei profeti, degli apostoli, dei vescovi e dei dottori della Chiesa e di personaggi minori. 

La volta del coro presenta un cielo stellato dipinto con polvere di lapislazzuli.

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